martedì 5 gennaio 2010

la consulenza filosofica

Praticare la filosofia vuol dire mettere costantemente in moto il pensiero. Vuol dire fuggire dalla circolarità dello stesso, dalla sensazione del non avere via di sbocco, per così dire. Praticare la filosofia vuol dire arrivare a sorprendersi del proprio pensiero. Durante la consulenza tarosofica s'instaura un dialogo che non ha nulla a che fare con la "materia scolastica" e le sue teorie astratte, ma con la palestra della mente. Come l'arcano XI, la Force, metteremo in moto la manovella che attiva la Rove de Fortune, l'arcano X, una ruota capace di proiettarci verso un nuovo ciclo di vita emozionale, intellettiva, creativa e sessuale. Apriremo gli orizzonti del nostro pensiero esplorando strade non battute. Come il matto, "le mat", l'arcano dei tarocchi che non ha numero e che rappresenta un viandante o un pellegrino che si avventura su un suolo azzurro, ricettivo, con le scarpe rosse attive, possiamo esplorare i sentieri della nostra immaginazione, della nostra creatività, andando incontro alle nostre aspirazioni, contattando le emozioni più nascoste, le pulsioni segrete, in modo libero ed incondizionato. Non è la razionalità a governare le nostre scelte ma l'intelligenza emotiva, che come l'arcano V, il Papa, getta un ponte fra la sede delle emozioni, che nel cervello ha la forma di una mandorla e prende il nome di Amigdala e L'ippotalamo, la sede del ragionamento, che ha la forma di un cavalluccio marino proprio al centro della nostra fronte. Gli alchimisti, banditi dalla chiesa e dagli scettici, distillavano l'opus, la materia, separando i corpi pesanti dal corpo sottile. La loro opera ha gettato le basi della farmacologia e della chimica moderna, eppure erano considerati dei falsari, ciarlatani e figli del demonio, (che benedizione attingere alle risorse del Diable, l'arcano XV!). L'anima è il corpo sottile della nostra materia. Distilliamola!

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